sabato 24 luglio 2010

Abbiamo Internet alla scuola

Oggi Monica ha mandato una mail collegandosi ad Internet dalla scuola!
Nei giorni in cui ero a Padum alla scuola aspettavano l'ingegnere che avrebbe dovuto installare la parabola per avere il collegamento ad Internet.
Ce l'hanno fatta, oggi Monica ha mandato la notizia inviando una mail a tutti.
E' davvero un bel passo avanti.
Internet sara' a disposizione del preside, degli insegnanti e dei ragazzi delle due ultime classi, IX e X.
Sara' piu' facile comunicare !

La difficile strada per lo Zanskar

Quanto sia difficile arrivare in Zanskar e ripartire per tornare a Leh lo si capisce sempre solo quando finalmente, superate tutte le difficolta' e tutti i punti critici, si arriva a destino.
Ogni volta che si mette piede a terra inconsapevolmente si emette un sospiro di sollievo.
Per rientrare a Leh su consiglio di Sonam e con il suo valido e rassicurante aiuto siamo partiti con una jeep alle 4 del mattino.
Meglio passare il Pensila' (uno dei passi piu' alti ed impegnativi) al piu' presto. Meglio superarlo quando ancora non fa molto caldo perche' il caldo scioglie la neve, i torrenti si ingrossano, formano buche e spaccature difficili da superare e potrebbero bloccarci la strada. Si' perche' non sempre ci sono i ponti, quasi sempre i torrenti e i ruscelli scendono a valle attraversando la strada e se l'acqua e' tanta come quest'anno, possono essere difficili da superare.
Bene partiamo alle 4. Sonam viene ad incontrarci al Mont Blanc e con l'Aiuto delle torce frontali carichiamo i bagagli, assonnati ci sistemiamo sui sedili rigidi. Di nuovo devo salutare la valle dello Zanskar, un misto di tristezza, felicita' e malinconia mi da' un senso di vuoto allo stomaco. Al volante Stanzin Punchok ventiseienne di Tungri che si rivelera' un ottimo autista.
Il cielo e' ancora nero e stellato, ma le finestre sono gia' tutte illuminate, la luce generalmente e' fornita dai pannelli solari. Gli zanskar pa si alzano molto presto la mattina.
Sulla destra appena fuori Padum individuo le luci del gompa di Pibiting, le luci di Karsha sparse sul fianco della montagna, man mano attraversiamo i villaggi della valle. Guardo tutto con l'occhio attento di chi non vuole perdere nulla, di chi cerca un appiglio, di chi cerca di riconoscere un villaggio, una casa, qualcosa che mi tenga ancora legata alla valle e alla sua gente.
Lascio uno Zanskar pieno di fiori come non l'avevo visto mai, ricco di acqua, anche troppa quest'anno.
I campi di orzo ancora troppo verdi per essere a meta' luglio, la stagione e' molto in ritardo, l'inverno e' stato particolarmente duro e lungo, chissa' se la breve estate sara' sufficiente per far maturare l'orzo?
Ai bordi dei campi fiori di tutti i colori, viola, gialli, bianchi, grandi cespugli di rosa canina sono ancora fioriti dappertutto tra le rocce, nell'aria si respira un profumo dolce. Gia' sogno cio' che ho vissuto, ma dopo un'oretta di viaggio un profumo molto meno dolce mi riporta alla realta': Una gran puzza di bruciato. L'autista si ferma, apre il cofano, e' ancora buio. No problem, risale in auto e riavvia il motore. Speriamo.
Gli ultimi villaggi, il posto di polizia e via verso il passo. Ci troviamo ad attraversare diversi corsi d'acqua con il fiato sospeso. La jeep si ferma un attimo, sembra non farcela, poi riparte dondolando pericolosamente un po' di volte, come un trattore supera le buche, l'acqua impetuosa e riprende la strada.
Alle 9 ci fermiamo per la colazione a Rangdom, sono passate gia' 5 ore di viaggio ed abbiamo fatto forse un centinaio di chilometri. Riprendiamo il cammino, ancora acqua, tratti di strada molto rovinata si alternano a tratti meno impegnativi, tratti di strada in piano si alternano a tratti tortuosi sul bordo di precipizi impressionanti. Arriviamo nella valle del Suru, verdissima. il frastuono del fiume in piena accompagna il nostro viaggiare. Il tratto di strada che corre all'altezza dell'acqua e' gia' in parte allagato.
Facciamo una sosta pranzo in uno dei luridi e pessimi ristorantini di Sankoo, l'alternativa sarebbe Kargil, ma vogliamo evitarla per non essere bloccati ed essere costretti a cambiare auto e autista.. Ripartiamo. Riusciamo a raggiungere e a superare indenni Kargil. Il nostro taxi non viene bloccato. Passato il ponte, dopo 14 ore di viaggio inframmezzate da un paio di soste raggiungiamo finalmente Mulbek dove passeremo la notte in una guest house.

Il peggio sembra passato ma non e' cosi'. Da Mulbek in poi la strada e' migliore, a tratti anche ben asfaltata, ma i lavori in corso sono tanti e spesso occorre aspettare in coda tra i camion e la polvere che i mezzi liberino la carreggiata. I 'mezzi' spesso sono braccia umane che vivono e lavorano ai bordi della strada spaccando e spostando pietre a mano. Vivono con le loro famiglie in piccole tende, le donne lavorano con i bambini piu' piccoli legati alla schiena, i piu' grandicelli giocano tra polvere e gas di scarico. Al nostro passaggio alzano le faccine opache e salutano con le manine grigie sorridendo.
Credo non ci sia nient'altro da dire, o forse e' necessario vedere, perche' e' difficile spiegare in quali condizioni viva questa gente.
Finalmente Leh, arriviamo dopo circa 9 ore di viaggio. Due giorni pieni, tutto e' andato liscio, non abbiamo avuto grossi problemi. Gli intoppi e le difficolta' sono state superate dal nostro autista brillantemente e senza grandi perdite di tempo.
Alcuni spaventi per sorpassi azzardati e soste ai bordi di precipizi per far passare colonne di camion fanno normalmente parte del viaggio.

mercoledì 21 luglio 2010

Consegna scarpe e incontri con le donne

Per due o tre giorni siamo stati completamente isolati, non funzionava Internet ne' funzionavano i telefoni.
Domenica pomeriggio siamo andati a ShilaPu, bellissimo trek. Il sentiero ovviamente faticoso, data anche l'altitudine, non e' stato terribile, e' stata invece un po' un po' dura attraversare il fiume.
Quest'anno c'e' tantissima acqua e attraversare il fiume a piedi nudi ci pareva molto pericoloso, cosi' abbiamo scelto di superare alcune rocce e raggiungere un piccolo ponte fatto di pali di legno su cui avevano appoggiato delle pietre piatte, e' stato difficile, ma ce l'abbiamo fatta.
Siamo stati ospitati da una famiglia e la notte abbiamo dormito sul tetto della casa.
Su un tetto del tetto del mondo!
Un cielo pieno di stelle, l'aria fresca della montagna che ci accarezzava e il rumore del fiume che ci cullava. Una nottata indimenticabile.
La famiglia ci ha coccolati molto, alle 6 del mattino sono venuti a portarci il the. E stato bellissimo.
Siamo tornati a Padum lunedi' mattina. Come d'accordo siamo passati a salutare Sonam, abbiamo conosciuto il suo nipotino (il figlio della figlia) 2 mesi e mezzo, appena nato, bello rotondo e paciocco.
Alle due siamo andati alla scuola, ho consegnato ad alcuni ragazzini le lettere degli sponsor italiani, poi abbiamo consegnato le scarpe alla classe VIII.
Alle 4 avevamo appuntamento con le donne dell'associazione, ci siamo visti nel loro laboratorio, abbiamo parlato di tante cose: di cio' che hanno fatto, di cio' che vorrebbero fare. La macchina da maglieria e' arrivata, sono andate le donne stesse a prenderla a Leh, ora e' a casa di Padma, devono trovarle un posticino nel piccolo laboratorio.
L'inverno scorso hanno potuto fare solo un corso di alfabetizzazione adulti, perche' e' stato un inverno particolarmente duro e non ci si poteva spostare nemmeno da un villaggio all'altro. Il corso si e' tenuto ad Abram nei mesi di aprile e maggio, prima e' stato impossibile.
Per il prossimo inverno ne sono previsti due.
Verso le 6 ho cercato invano un Internet point. Ho fatto i bagagli e la sera siamo stati ospiti delle donne.
Hanno preparato i momo, abbiamo mangiato cantato e ballato.
Ho dovuto salutarle un po' presto, perche' la partenza era prevista alle 4 del mattino. La presidente che avevo gia' conosciuto anni fa, consegnandomi la kata mi ha pregata di tornare e di scriverle via mail dall'Italia e di far conoscere la loro associazione, anzi la nostra, visto che anch'io sono un membro della Women Association Zanskar!

Alle 4 del mattino e' arrivata la jeep e Sonam e' venuto ad accertarsi che tutto fosse a posto. Ci aveva detto lui di partire presto, molto presto, perche' potevano esserci problemi. In effetti la neve caduta abbondantissima era ancora molto bassa e il caldo degli ultimi giorni l'ha sciolta ingrossando parecchio i corsi d'acqua.
La sua voce tonante ci ha dato il buongiorno e anche l'arrivederci.
Siamo partiti in piena notte. Tutti in silenzio.
Mi sono riempita gli occhi con i profili delle montagne, con le luci accese in tutte le case. La vita comincia presto in Zanskar tra le 4 e le 5 del mattino sono gia' tutti in movimento, bisogna sfruttare tutte le ore di luce.

lunedì 19 luglio 2010

In partenza

Internet e' stato quasi sempre KO e idem per i telefoni, ora funziona e approfitto per scrivere due righe perche' sono attesa alla cena delle donne dell'associazione
Domani partiamo per Mulbek e Leh, quindi per due giorni non avro' piu' modo di scrivere.
Oggi a scuola abbiamo iniziato a consegnare le scarpe.
Mandero' notizie da Leh
ciao a tutti

sabato 17 luglio 2010

Contrasti

E' quasi l'una, ma devo racontare la scena di questa mattina.
Mi svelia verso le 5 il rumore metallico di un secchio che cigola. Mi affaccio (il letto e' a terra ad altezza finestra) vedo una mucca nera che allatta il suo vitellino, un'anziana donna con le trecce e il goncha tradizionale arriva con un secchio e lo appoggia davanti al muso della mucca. Va e viene piu' volte dalla stalla portando sterco di mucca a seccare al sole, il vitellino un po' recalcitrante viene allontanato dalla mamma, la donna sccarezza la schiena della mucca piu' volte, si carica la gerla in spalla e se ne va trascinandosi dietro la mucca. Passa di fianco a una jeep verde scuro metallizzato, vetri oscurati e lampeggiante arancione.
La donna vive nella guest house Mont Blanc che mi ospita, e' probabilmente la mamma di Punchok Tashi. Punchok Tashi e' il proprietario del fuori strada metallizzato, ha studiato ha ora un incarico importante nel governo della regione. La moglie e' stata una delle prime allieve della nostra scuola, ha studiato anche lei. Hanno tre figli, uno dei quali frequenta la LMHS. Passi da gigante in questa valle sperduta!

Consegna della posta e delle scarpe

Stamattina sono sola, sono andata alla puja al monastero nuovo di Padum poi sono rientrata, gli altri sono andati a Karsha e Franco e Gabri a conoscere la famiglia del figlioccio.
Dei due Internet point uno era fuori uso e l'altro era chiuso, ma a Padum si trova sempre una soluzione. Al solito, e anche unico, incrocio sulla via principale ho incontrato Dawa, un insegnante della nostra scuola. Due chiacchiere, gli ho detto che avevo bisogno di Internet e prontamente mi ha accompagnata all'Internet point governativo. Eccomi qui.

Avevo una lettera per una ex allieva da consegnare da parte di Valter e Giovanna di Torino, non si sapeva se fosse a Leh o a Padum. Ho chiesto a Sonam e mi ha detto che che avrei potuto consegnare la lettera a Padma cosi' ho scoperto che la ragazzina e' sua nipote che io conosco benissimo, l-'avevo vista due anni fa quando ancora frequentava la X. Era a casa di Padma e le ho consegnato la lettera personalmente.

Le altre lettere le ho consegnate momentaneamente ad Eliane, ma lunedi' verso le due dovrei riuscire a vedere i bambini (anche quella di Bea) consegnare loro le lettere e iniziare anche a consegnare le scarpe. Domenica vado a Shila Pu, ma saro' di ritorno lunedi' mattina in tempo per le consegne.

venerdì 16 luglio 2010

La partenza e i saluti

Eccomi qui in auto. Tutto e' stato caricato e siamo partiti alle 5,40.Ho salutato i miei compagni di viaggio che oggi partono per l'Italia. All'ultimo momento Barbara mi ha dato un pacchetto di matite e Fabiola una bella giacca imbottita da portare in Zanskar. Emozioni. I viveri donati dai miei compagni di viaggio sono sistemati in due scatole di cartone . Saranno utili. Grazie a tutti.
Grazie a Meg che forse entrera' nell'associazione, grazie a Silvia, Marco, Mauro . . . a tutti. Sono stati molto generosi.
L'autista Javet alla guida. Franco Gabriella, Cinzia ed io.
Strada per Nimmu, interruzioni, polvere, donne che camminano lungo la strada con i goncha sventolanti, vento, polvere, Basgo, vecchia strada per Lamjuru, Il fotula' il Namikala' Kargil.
Interruzioni salti sballottamenti. Vento polvere.
Cambio di auto a Kargil e via verso Rangdom, il Pensila nell'ambiente maestoso della valle dello Zanskar resa ancor piu' bella dalle copiose nevicate e dalle recenti piogge. La valle cosi' verde e popolata di animali non l'avevo vista mai. Veramente sorprendente!