sabato 28 giugno 2008
Arrivata a Leh
Sono arrivata a Leh questa mattina. Dopo una giornata trascorsa nel caos di Delhi e una alzataccia alle 3 della mattina per imbarcarci sul volo per Leh delle 6,30 siamo arrivati. Il tempo era nuvoloso e non abbiamo potuto ammirare la catena Himalayana, ma l’atterraggio su Leh è stato favoloso come sempre. Le ali dell’aereo paiono sfiorare le cime delle montagne mentre fa una virata per imboccare l’unica pista dell’aeroporto. Domani partiamo per Lamayuru, poi la valle dei Dardi, poi Alchi e tra 4 o 5 notti saremo di nuovo a Leh.
giovedì 26 giugno 2008
In partenza
Il bagaglio è pronto, sono 13-14 kg, qualche kg in più rispetto al solito. Stando via due mesi ho dovuto portare almeno un paio di scarpe di ricambio, mentre in genere mi porto solo le pedule che ho ai piedi e i sandali. Ho portato qualche attrezzo in più: una torcia a energia solare, nastro adesivo, cosette varie che non mi serviranno, ma si sa mai. Una farmacia un po' più fornita del solito. Una gonna oltre all'unico pantalone di ricambio. Una tuta di cotone usa e getta comprata al mercato per pochi euro e un kit da ufficio: matite, biro, una gomma, clips, puntine, spilli e una piccola pinzatrice.
Nel bagaglio a mano ho la giacca a vento, un gilè antivento, un pile, due guide del Ladak e un libro: Gomorra. Forse da lontano, immersa nel mondo buddista, riuscirò a leggerlo con più serenità.
La solita documentazione per il viaggio: relazioni, elenco partecipanti, istruzioni di avventure nel mondo, e due quaderni uno per il viaggio con il gruppo in Ladak, l'altro per la mia permanenza in Zanskar, oltre al moleskine da tenere sempre a portata di mano.
Incontrerò i miei compagni di viaggio a Francoforte, sono pochi, sei, tutti più o meno della mia età tranne una ragazza di Milano sui 30 anni.
E' passata la mezzanotte, è meglio che dorma qualche ora.
Nel bagaglio a mano ho la giacca a vento, un gilè antivento, un pile, due guide del Ladak e un libro: Gomorra. Forse da lontano, immersa nel mondo buddista, riuscirò a leggerlo con più serenità.
La solita documentazione per il viaggio: relazioni, elenco partecipanti, istruzioni di avventure nel mondo, e due quaderni uno per il viaggio con il gruppo in Ladak, l'altro per la mia permanenza in Zanskar, oltre al moleskine da tenere sempre a portata di mano.
Incontrerò i miei compagni di viaggio a Francoforte, sono pochi, sei, tutti più o meno della mia età tranne una ragazza di Milano sui 30 anni.
E' passata la mezzanotte, è meglio che dorma qualche ora.
Iscriviti a:
Post (Atom)