sabato 24 luglio 2010

Abbiamo Internet alla scuola

Oggi Monica ha mandato una mail collegandosi ad Internet dalla scuola!
Nei giorni in cui ero a Padum alla scuola aspettavano l'ingegnere che avrebbe dovuto installare la parabola per avere il collegamento ad Internet.
Ce l'hanno fatta, oggi Monica ha mandato la notizia inviando una mail a tutti.
E' davvero un bel passo avanti.
Internet sara' a disposizione del preside, degli insegnanti e dei ragazzi delle due ultime classi, IX e X.
Sara' piu' facile comunicare !

La difficile strada per lo Zanskar

Quanto sia difficile arrivare in Zanskar e ripartire per tornare a Leh lo si capisce sempre solo quando finalmente, superate tutte le difficolta' e tutti i punti critici, si arriva a destino.
Ogni volta che si mette piede a terra inconsapevolmente si emette un sospiro di sollievo.
Per rientrare a Leh su consiglio di Sonam e con il suo valido e rassicurante aiuto siamo partiti con una jeep alle 4 del mattino.
Meglio passare il Pensila' (uno dei passi piu' alti ed impegnativi) al piu' presto. Meglio superarlo quando ancora non fa molto caldo perche' il caldo scioglie la neve, i torrenti si ingrossano, formano buche e spaccature difficili da superare e potrebbero bloccarci la strada. Si' perche' non sempre ci sono i ponti, quasi sempre i torrenti e i ruscelli scendono a valle attraversando la strada e se l'acqua e' tanta come quest'anno, possono essere difficili da superare.
Bene partiamo alle 4. Sonam viene ad incontrarci al Mont Blanc e con l'Aiuto delle torce frontali carichiamo i bagagli, assonnati ci sistemiamo sui sedili rigidi. Di nuovo devo salutare la valle dello Zanskar, un misto di tristezza, felicita' e malinconia mi da' un senso di vuoto allo stomaco. Al volante Stanzin Punchok ventiseienne di Tungri che si rivelera' un ottimo autista.
Il cielo e' ancora nero e stellato, ma le finestre sono gia' tutte illuminate, la luce generalmente e' fornita dai pannelli solari. Gli zanskar pa si alzano molto presto la mattina.
Sulla destra appena fuori Padum individuo le luci del gompa di Pibiting, le luci di Karsha sparse sul fianco della montagna, man mano attraversiamo i villaggi della valle. Guardo tutto con l'occhio attento di chi non vuole perdere nulla, di chi cerca un appiglio, di chi cerca di riconoscere un villaggio, una casa, qualcosa che mi tenga ancora legata alla valle e alla sua gente.
Lascio uno Zanskar pieno di fiori come non l'avevo visto mai, ricco di acqua, anche troppa quest'anno.
I campi di orzo ancora troppo verdi per essere a meta' luglio, la stagione e' molto in ritardo, l'inverno e' stato particolarmente duro e lungo, chissa' se la breve estate sara' sufficiente per far maturare l'orzo?
Ai bordi dei campi fiori di tutti i colori, viola, gialli, bianchi, grandi cespugli di rosa canina sono ancora fioriti dappertutto tra le rocce, nell'aria si respira un profumo dolce. Gia' sogno cio' che ho vissuto, ma dopo un'oretta di viaggio un profumo molto meno dolce mi riporta alla realta': Una gran puzza di bruciato. L'autista si ferma, apre il cofano, e' ancora buio. No problem, risale in auto e riavvia il motore. Speriamo.
Gli ultimi villaggi, il posto di polizia e via verso il passo. Ci troviamo ad attraversare diversi corsi d'acqua con il fiato sospeso. La jeep si ferma un attimo, sembra non farcela, poi riparte dondolando pericolosamente un po' di volte, come un trattore supera le buche, l'acqua impetuosa e riprende la strada.
Alle 9 ci fermiamo per la colazione a Rangdom, sono passate gia' 5 ore di viaggio ed abbiamo fatto forse un centinaio di chilometri. Riprendiamo il cammino, ancora acqua, tratti di strada molto rovinata si alternano a tratti meno impegnativi, tratti di strada in piano si alternano a tratti tortuosi sul bordo di precipizi impressionanti. Arriviamo nella valle del Suru, verdissima. il frastuono del fiume in piena accompagna il nostro viaggiare. Il tratto di strada che corre all'altezza dell'acqua e' gia' in parte allagato.
Facciamo una sosta pranzo in uno dei luridi e pessimi ristorantini di Sankoo, l'alternativa sarebbe Kargil, ma vogliamo evitarla per non essere bloccati ed essere costretti a cambiare auto e autista.. Ripartiamo. Riusciamo a raggiungere e a superare indenni Kargil. Il nostro taxi non viene bloccato. Passato il ponte, dopo 14 ore di viaggio inframmezzate da un paio di soste raggiungiamo finalmente Mulbek dove passeremo la notte in una guest house.

Il peggio sembra passato ma non e' cosi'. Da Mulbek in poi la strada e' migliore, a tratti anche ben asfaltata, ma i lavori in corso sono tanti e spesso occorre aspettare in coda tra i camion e la polvere che i mezzi liberino la carreggiata. I 'mezzi' spesso sono braccia umane che vivono e lavorano ai bordi della strada spaccando e spostando pietre a mano. Vivono con le loro famiglie in piccole tende, le donne lavorano con i bambini piu' piccoli legati alla schiena, i piu' grandicelli giocano tra polvere e gas di scarico. Al nostro passaggio alzano le faccine opache e salutano con le manine grigie sorridendo.
Credo non ci sia nient'altro da dire, o forse e' necessario vedere, perche' e' difficile spiegare in quali condizioni viva questa gente.
Finalmente Leh, arriviamo dopo circa 9 ore di viaggio. Due giorni pieni, tutto e' andato liscio, non abbiamo avuto grossi problemi. Gli intoppi e le difficolta' sono state superate dal nostro autista brillantemente e senza grandi perdite di tempo.
Alcuni spaventi per sorpassi azzardati e soste ai bordi di precipizi per far passare colonne di camion fanno normalmente parte del viaggio.

mercoledì 21 luglio 2010

Consegna scarpe e incontri con le donne

Per due o tre giorni siamo stati completamente isolati, non funzionava Internet ne' funzionavano i telefoni.
Domenica pomeriggio siamo andati a ShilaPu, bellissimo trek. Il sentiero ovviamente faticoso, data anche l'altitudine, non e' stato terribile, e' stata invece un po' un po' dura attraversare il fiume.
Quest'anno c'e' tantissima acqua e attraversare il fiume a piedi nudi ci pareva molto pericoloso, cosi' abbiamo scelto di superare alcune rocce e raggiungere un piccolo ponte fatto di pali di legno su cui avevano appoggiato delle pietre piatte, e' stato difficile, ma ce l'abbiamo fatta.
Siamo stati ospitati da una famiglia e la notte abbiamo dormito sul tetto della casa.
Su un tetto del tetto del mondo!
Un cielo pieno di stelle, l'aria fresca della montagna che ci accarezzava e il rumore del fiume che ci cullava. Una nottata indimenticabile.
La famiglia ci ha coccolati molto, alle 6 del mattino sono venuti a portarci il the. E stato bellissimo.
Siamo tornati a Padum lunedi' mattina. Come d'accordo siamo passati a salutare Sonam, abbiamo conosciuto il suo nipotino (il figlio della figlia) 2 mesi e mezzo, appena nato, bello rotondo e paciocco.
Alle due siamo andati alla scuola, ho consegnato ad alcuni ragazzini le lettere degli sponsor italiani, poi abbiamo consegnato le scarpe alla classe VIII.
Alle 4 avevamo appuntamento con le donne dell'associazione, ci siamo visti nel loro laboratorio, abbiamo parlato di tante cose: di cio' che hanno fatto, di cio' che vorrebbero fare. La macchina da maglieria e' arrivata, sono andate le donne stesse a prenderla a Leh, ora e' a casa di Padma, devono trovarle un posticino nel piccolo laboratorio.
L'inverno scorso hanno potuto fare solo un corso di alfabetizzazione adulti, perche' e' stato un inverno particolarmente duro e non ci si poteva spostare nemmeno da un villaggio all'altro. Il corso si e' tenuto ad Abram nei mesi di aprile e maggio, prima e' stato impossibile.
Per il prossimo inverno ne sono previsti due.
Verso le 6 ho cercato invano un Internet point. Ho fatto i bagagli e la sera siamo stati ospiti delle donne.
Hanno preparato i momo, abbiamo mangiato cantato e ballato.
Ho dovuto salutarle un po' presto, perche' la partenza era prevista alle 4 del mattino. La presidente che avevo gia' conosciuto anni fa, consegnandomi la kata mi ha pregata di tornare e di scriverle via mail dall'Italia e di far conoscere la loro associazione, anzi la nostra, visto che anch'io sono un membro della Women Association Zanskar!

Alle 4 del mattino e' arrivata la jeep e Sonam e' venuto ad accertarsi che tutto fosse a posto. Ci aveva detto lui di partire presto, molto presto, perche' potevano esserci problemi. In effetti la neve caduta abbondantissima era ancora molto bassa e il caldo degli ultimi giorni l'ha sciolta ingrossando parecchio i corsi d'acqua.
La sua voce tonante ci ha dato il buongiorno e anche l'arrivederci.
Siamo partiti in piena notte. Tutti in silenzio.
Mi sono riempita gli occhi con i profili delle montagne, con le luci accese in tutte le case. La vita comincia presto in Zanskar tra le 4 e le 5 del mattino sono gia' tutti in movimento, bisogna sfruttare tutte le ore di luce.

lunedì 19 luglio 2010

In partenza

Internet e' stato quasi sempre KO e idem per i telefoni, ora funziona e approfitto per scrivere due righe perche' sono attesa alla cena delle donne dell'associazione
Domani partiamo per Mulbek e Leh, quindi per due giorni non avro' piu' modo di scrivere.
Oggi a scuola abbiamo iniziato a consegnare le scarpe.
Mandero' notizie da Leh
ciao a tutti

sabato 17 luglio 2010

Contrasti

E' quasi l'una, ma devo racontare la scena di questa mattina.
Mi svelia verso le 5 il rumore metallico di un secchio che cigola. Mi affaccio (il letto e' a terra ad altezza finestra) vedo una mucca nera che allatta il suo vitellino, un'anziana donna con le trecce e il goncha tradizionale arriva con un secchio e lo appoggia davanti al muso della mucca. Va e viene piu' volte dalla stalla portando sterco di mucca a seccare al sole, il vitellino un po' recalcitrante viene allontanato dalla mamma, la donna sccarezza la schiena della mucca piu' volte, si carica la gerla in spalla e se ne va trascinandosi dietro la mucca. Passa di fianco a una jeep verde scuro metallizzato, vetri oscurati e lampeggiante arancione.
La donna vive nella guest house Mont Blanc che mi ospita, e' probabilmente la mamma di Punchok Tashi. Punchok Tashi e' il proprietario del fuori strada metallizzato, ha studiato ha ora un incarico importante nel governo della regione. La moglie e' stata una delle prime allieve della nostra scuola, ha studiato anche lei. Hanno tre figli, uno dei quali frequenta la LMHS. Passi da gigante in questa valle sperduta!

Consegna della posta e delle scarpe

Stamattina sono sola, sono andata alla puja al monastero nuovo di Padum poi sono rientrata, gli altri sono andati a Karsha e Franco e Gabri a conoscere la famiglia del figlioccio.
Dei due Internet point uno era fuori uso e l'altro era chiuso, ma a Padum si trova sempre una soluzione. Al solito, e anche unico, incrocio sulla via principale ho incontrato Dawa, un insegnante della nostra scuola. Due chiacchiere, gli ho detto che avevo bisogno di Internet e prontamente mi ha accompagnata all'Internet point governativo. Eccomi qui.

Avevo una lettera per una ex allieva da consegnare da parte di Valter e Giovanna di Torino, non si sapeva se fosse a Leh o a Padum. Ho chiesto a Sonam e mi ha detto che che avrei potuto consegnare la lettera a Padma cosi' ho scoperto che la ragazzina e' sua nipote che io conosco benissimo, l-'avevo vista due anni fa quando ancora frequentava la X. Era a casa di Padma e le ho consegnato la lettera personalmente.

Le altre lettere le ho consegnate momentaneamente ad Eliane, ma lunedi' verso le due dovrei riuscire a vedere i bambini (anche quella di Bea) consegnare loro le lettere e iniziare anche a consegnare le scarpe. Domenica vado a Shila Pu, ma saro' di ritorno lunedi' mattina in tempo per le consegne.

venerdì 16 luglio 2010

La partenza e i saluti

Eccomi qui in auto. Tutto e' stato caricato e siamo partiti alle 5,40.Ho salutato i miei compagni di viaggio che oggi partono per l'Italia. All'ultimo momento Barbara mi ha dato un pacchetto di matite e Fabiola una bella giacca imbottita da portare in Zanskar. Emozioni. I viveri donati dai miei compagni di viaggio sono sistemati in due scatole di cartone . Saranno utili. Grazie a tutti.
Grazie a Meg che forse entrera' nell'associazione, grazie a Silvia, Marco, Mauro . . . a tutti. Sono stati molto generosi.
L'autista Javet alla guida. Franco Gabriella, Cinzia ed io.
Strada per Nimmu, interruzioni, polvere, donne che camminano lungo la strada con i goncha sventolanti, vento, polvere, Basgo, vecchia strada per Lamjuru, Il fotula' il Namikala' Kargil.
Interruzioni salti sballottamenti. Vento polvere.
Cambio di auto a Kargil e via verso Rangdom, il Pensila nell'ambiente maestoso della valle dello Zanskar resa ancor piu' bella dalle copiose nevicate e dalle recenti piogge. La valle cosi' verde e popolata di animali non l'avevo vista mai. Veramente sorprendente!

Arrivata in Zanskar

Andare in Zanskar non e' mai cosa normale. Ci sono sempre ostacoli e casualita' che li risolvono per incontrare poi altri intoppi, piccole e grandi difficolta' da superare.
Dopo essere riuscita a parlare con Sonam ho contattato Targhey, il suo aiutante e dopo qualche peripezia l'ho incontrato all'hotel Abu Palace dove alloggiavo.
Concordato l'affitto della jeep e il pagamento ci diamo appuntamento alle 5,30 del giorno 14 per andare a caricare le scarpe che sono presso l'ufficio di Mehraj. Sembrerebbe tutto normale ma non e' cosi'.
Il giorno dopo Targhey torna in hotel e sorridendo mi dice che Padma ha saputo da Sonam che partiamo solo il 14 ed avrebbe bisogno di un grosso favore: recuperare una borsa di costumi che le servono per la festa della scuola che si svolge il 16, Telefoniamo a Padma. I costumi sono presso la sua famiglia a Choglamsar. Studiamo un po' la situazione:
1. L'autista che ci deve accompagnare al momento non e' rintracciabile e non sa dove sia il nostro hotel a Leh.
2. Dobbiamo andare a Choglamshar a caricare le borse di Padma
3. Dobbiamo andare a caricare le scarpe
4. Dobbiamo partire prestissimo perche' e' necessario arrivare a Padum il 15, i costumi servono per il 16.
Arriviamo a questa soluzione: ci diamo due appuntamenti. O Targhey rintraccia il nostro autista subito, va a Choglamsar e torna in hotel per le 7,30 oppure domattina alle 5 accompagna l'autista al nostro hotel, andiamo a Choglamsar etc etc.
Fortunatamente va in porto la prima soluzione.
L'autista viene rintracciato e viene recuperato il bagaglio di Padma, la sera stessa decidiamo anche di andare a caricare le scarpe, in modo da partire la mattina dopo subito per lo Zanskar. L'idea e' buona, guadagnamo tempo.
Nel traffico serale di Leh arriviamo con difficolta' all'ufficio di Mehraj.
E' impossibile descrivere l'operazione ricerca e carico scarpe.
Ci troviamo davanti a tre magazzini ben chiusi con una saracinesca e un lucchetto, le scarpe si trovano in uno dei tre, non si sa in quale.
Arriva Sharma (il simpatico e premuroso nepalese che lavora per Mehraj) con un mazzo di chiavi, e' quasi buio. La prima saracinesca si apre quasi subito, ma e' inutile dire che le scarpe non sono li'. Non ci sono neanche nella seconda.
Sharma cerca invano di aprire la terza saracinesca, il lucchetto si trova proprio sopra una grossa cacca di mucca. E' bloccato non si apre neanche piangendo. Ci provano in due, dopo svariati tentativi finalmente miracolo il lucchetto si sblocca. Aperto. Dopo aver assestato un paio di calci secchi ai ganci laterali la saracinesca viene sollevata. BUIO. Naturalmente la luce non funziona e nessuno ha una torcia. Con la flebile luce di un telefonino vengono individuati i sacchi di scarpe. Sono pesantissimi e ....sorpresa non sono due, ma tre. Increduli guardiamo e riguardiamo sopra ci sono delle misure e dei numeri. Sono proprio tutte scarpe. Tre sacchi. Tre enormi sacchi. Monica ne aveva caricati tre quindi in totale 6 sacchi di scarpe! Speriamo di farcela. Ma come avranno mai fatto Bruno Luisa e Ornella, qualche anno fa quando sono partiti con un'unica jeep e trecento paia di scarpe?

martedì 13 luglio 2010

Partiremo domani per lo Zanskar

Eccomi qui.
Sono ancora a Leh, ho trovato un Internet point con computer quasi nuovi, ma non so quanto riusciro' a scrivere perche' ogni tre minuti mi arriva un qualche messaggio strano, scritto in caratteri cinesi, dal quale devo uscire per continuare a lavorare.
Ci provo.
Per lo Zanskar partiremo domattina. Una parte del mio gruppo voleva fare una gita al lago Pangong Tso. Ho affittato le jeep e ho organizzato il giro, ma date le mie ultime esperienze, preferisco essere sicura che rientrino a Leh sani e salvi prima di partire per lo Zanskar.
Quando siamo rientrati dalla Nubra Valley siamo stati sistemati all'hotel Abu Palace anziche' al Larimo. Io ho cercato di contattare Sonam ma non sono riuscita a parlargli, il cellulare risultava spento. Non avevo quindi notizie della jeep, ne' sono riuscita a dirgli che avevo cambiato albergo.
Ieri sera finalmente sono riuscita a parlargli, era in Zanskar, mi ha dato il numero di telefono di Targey. Ho chiamato Targey. Ci procurera' la jeep per domani mattina, ma siamo costretti a cambiare mezzo a Kargil. Pazienza.
Monica e' partita ed ha caricato tre sacchi di scarpe, a noi restano gli altri due.
Quindi se tutto va bene domattina all'alba passeremo all'Hotel Royal Ladak a caricare le scarpe e altre cose da portare in Zanskar.
Sharma il simpatico nepalese che lavora con Mehraj mi ha assicurato che sara' li pronto ad aiutarci a caricare la jeep.
Mehraj ha provveduto a far preparare i sacchi con le scarpe divise per misura e legate insieme paio per paio. Ci ha evitato un bel lavoro!

Franco Graziella e Cinzia stanno bene e sono entusiasti del paese. Il gruppo e' ottimo.
Abbiamo fatto un giro bellissimo ed abbiamo visto alcune zone non molto frequentate dai turisti.
Siamo riusciti a raggiungere Mangyur, ora c'e' una bella strada sterrata e si potrebbe arrivare anche in jeep, noi abbiamo preferito camminare, percorso facile e piacevole, si fatica sempre un po' a respirare, ma in compenso l'aria profuma di rosa canina. Sono tanti i cespugli fioriti in questo periodo! Abbiamo visto le grotte di Saspol, ho seguito le indicazioni datemi da Marco (orso), abbiamo trovato una guida d'eccezione: una scolara di 10 anni che ci ha accompagnati lungo il sentiero. E' piaciuto molto a tutti .
Ieri abbiamo visitato anche i monasteri di Thaktok e di Chemrey che in genere non sono molto visitati dai gruppi. Interessanti entrambi. Chemrey e' bellissimo e anche facilmente raggiungibile.
Scrivero' da Padum la prossima volta?
Julley Julley a tutti

venerdì 9 luglio 2010

Monica e' arrivata

Oggi sono stata con il gruppo al festival di Phyang. Monica avrebbe dovuto essere in Nubra valley, invece quasi irriconoscibile per il taglio di capelli cortissimo l'ho incontrata al festival. Lei sapeva che saremmo stati a Phyang ed e' venuta a cercarci. Il suo viaggio da Manali a Leh e' stato molto duro per le pessime condizioni della strada e per i passi chiusi causa neve. E' arrivata con un giorno di ritardo, ma e' qui sana e salva insieme ai suoi due amici.
Ho chiamato Mheraj e gli ho dato appuntamento nel negozio del fratello Nazir. C'eravamo tutti: Mheraj, Nazir, Monica, i suoi amici, Franco e Gabriella ed io. Con Mheraj abbiamo saldato il conto per l'acquisto delle scarpe e delle calze. Ha detto che ha gia' provveduto a metterle nei sacchi suddivise per taglia.
Mheraj ci ha poi accompagnati a comprare 300 cartoline che Monica consegnera' ai bambini della scuola affinche' scrivano ai loro sponsor italiani e francesi.
Abbiamo parlato con Nazir per acquistare una ventina di sciarpe da vendere a Natale per raccogliere fondi per la scuola. Come ha gia' fatto in precedenza Nazir ci procurera' le sciarpe di chachemire ad un prezzo davvero stracciatissimo, anche lui partecipa in questo modo a sostenere la nostra scuola.
Mheraj e Nazir sono kashmiri e musulmani, aiutano la scuola frequentata in massima parte da bimbi buddisti, mi sembra proprio un bel gesto.

Non abbiamo trovato a Leh il giornalino della scuola che preparano gli ex allievi. Monica voleva comprarlo per farlo avere ai soci. Proveremo a cercarlo a Padum. Se qualcuno legge e sa dove possiamo trovarlo puo' mettere un commento o mandare una mail. Io cerco di collegarmi ad Internet ogni volta che ho un po' di tempo.
Stasera ceniamo al Dreamland con il gruppo di avventure e Monica.
Alla prossima

giovedì 8 luglio 2010

Da Leh

Eccomi a Leh. Uno dei soliti Internet point, collegamento lentissimo e tastiere con tasti illeggibili. Mi sembra di non essere mai andata via. Tutto come due anni fa o quasi. Ho ritrovato i negozi, il mercatino, le persone che ormai conosco, e bellissimo mi sembra di essere tornata a casa. Tutto direi e come l ho lasciato. Solo quest anno mi pare ci siano meno turisti!
Con il gruppo di Avventure (15 persone molto interessate entusiaste e divertenti) sono stata fino a Lamayuru, abbiamo fatto un bel trek fino a Wanla ed abbiamo avuto l onore di avere come guida Sonam.
Sonam lo avevo contattato per cercarci una jeep per proseguire poi per lo Zanskar dopo aver terminato in giro con il gruppo. Gli ho chiesto di indicarmi una guida per il trek e lui stesso ha deciso di accompagnarci.
Ora sono rientrata a Leh, Mheraj (il corrispondente di Avventure) ha gia provveduto a contattare il negozio che puo venderci le scarpe per i bambini e per gli insegnanti della scuola di Pibiting. Ha gia fatto l ordine. Ha ordinato anche le calze, c era qualche indecisione sul colore, poi mi ha fatto vedere un calzino di un colore nocciola molto caldo, e mi ha detto che dovrebbe essere il colore esatto, quello usato dai buddisti. Credo che al piu presto dovremmo poter vedere le scarpe, mi ha detto che le persone del suo staff ci aiuteranno a togliere le scarpe dalle scatole e a legare insieme i lacci di ogni paio, in modo da poterle poi mettere nei sacchi e caricarle sulle jeep. Una parte le portera Monica che parte per lo Zanskar qualche giorno prima di noi e una parte le caricheremo sulla nostra jeep il giorno 13. Se tutto va bene il giorno 11 dovremmo poter incontrare Monica.
Alla prossima

mercoledì 30 giugno 2010

Ritorno in Zanskar

Dopo due anni riprendo a scrivere, torno in Zanskar.
Fine giugno,ora di partire.
Dopo un periodo piuttosto faticoso ed un periodo di vacanza molto riposante, ho dedicato queste ultime tre settimane all'organizzazione del viaggio in Ladak e Zanskar.
Con il gruppo farò un bel giro in Ladak e poi il giorno 13 dovrei riuscire a partire con Franco, Gabriella e Cinzia per lo Zanskar.
Nonostante siano tanti anni che viaggio con Avventure è sempre emozionante.
Rispondo alla telefonata, dall'altra parte del filo un accento romano mi avvisa che: T'ho spedito oggi i passaporti, so' ttre vero? Sì da Torino partiamo in tre, grazie.
Ci siamo si parte!
Il giorno dopo rispondo alla telefonata di TNT che con accento piemontese mi avvisa: C'è una busta da ritirare.
Vado a ritirare i passaporti e i biglietti e non c'è bisogno che dica nulla, l'impiegato si alza e mi porge la busta gialla con le scritte a pennarello blu e lo scotch di Avventure. Come ha fatto a sapere che ero proprio io la destinataria? Vengo qui una o due volte l'anno. Ma? Forse davvero, sono cambiati i tempi, ma noi di Avventure continuiamo ad essere riconoscibili.