venerdì 16 luglio 2010

Arrivata in Zanskar

Andare in Zanskar non e' mai cosa normale. Ci sono sempre ostacoli e casualita' che li risolvono per incontrare poi altri intoppi, piccole e grandi difficolta' da superare.
Dopo essere riuscita a parlare con Sonam ho contattato Targhey, il suo aiutante e dopo qualche peripezia l'ho incontrato all'hotel Abu Palace dove alloggiavo.
Concordato l'affitto della jeep e il pagamento ci diamo appuntamento alle 5,30 del giorno 14 per andare a caricare le scarpe che sono presso l'ufficio di Mehraj. Sembrerebbe tutto normale ma non e' cosi'.
Il giorno dopo Targhey torna in hotel e sorridendo mi dice che Padma ha saputo da Sonam che partiamo solo il 14 ed avrebbe bisogno di un grosso favore: recuperare una borsa di costumi che le servono per la festa della scuola che si svolge il 16, Telefoniamo a Padma. I costumi sono presso la sua famiglia a Choglamsar. Studiamo un po' la situazione:
1. L'autista che ci deve accompagnare al momento non e' rintracciabile e non sa dove sia il nostro hotel a Leh.
2. Dobbiamo andare a Choglamshar a caricare le borse di Padma
3. Dobbiamo andare a caricare le scarpe
4. Dobbiamo partire prestissimo perche' e' necessario arrivare a Padum il 15, i costumi servono per il 16.
Arriviamo a questa soluzione: ci diamo due appuntamenti. O Targhey rintraccia il nostro autista subito, va a Choglamsar e torna in hotel per le 7,30 oppure domattina alle 5 accompagna l'autista al nostro hotel, andiamo a Choglamsar etc etc.
Fortunatamente va in porto la prima soluzione.
L'autista viene rintracciato e viene recuperato il bagaglio di Padma, la sera stessa decidiamo anche di andare a caricare le scarpe, in modo da partire la mattina dopo subito per lo Zanskar. L'idea e' buona, guadagnamo tempo.
Nel traffico serale di Leh arriviamo con difficolta' all'ufficio di Mehraj.
E' impossibile descrivere l'operazione ricerca e carico scarpe.
Ci troviamo davanti a tre magazzini ben chiusi con una saracinesca e un lucchetto, le scarpe si trovano in uno dei tre, non si sa in quale.
Arriva Sharma (il simpatico e premuroso nepalese che lavora per Mehraj) con un mazzo di chiavi, e' quasi buio. La prima saracinesca si apre quasi subito, ma e' inutile dire che le scarpe non sono li'. Non ci sono neanche nella seconda.
Sharma cerca invano di aprire la terza saracinesca, il lucchetto si trova proprio sopra una grossa cacca di mucca. E' bloccato non si apre neanche piangendo. Ci provano in due, dopo svariati tentativi finalmente miracolo il lucchetto si sblocca. Aperto. Dopo aver assestato un paio di calci secchi ai ganci laterali la saracinesca viene sollevata. BUIO. Naturalmente la luce non funziona e nessuno ha una torcia. Con la flebile luce di un telefonino vengono individuati i sacchi di scarpe. Sono pesantissimi e ....sorpresa non sono due, ma tre. Increduli guardiamo e riguardiamo sopra ci sono delle misure e dei numeri. Sono proprio tutte scarpe. Tre sacchi. Tre enormi sacchi. Monica ne aveva caricati tre quindi in totale 6 sacchi di scarpe! Speriamo di farcela. Ma come avranno mai fatto Bruno Luisa e Ornella, qualche anno fa quando sono partiti con un'unica jeep e trecento paia di scarpe?

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