giovedì 7 agosto 2008

Cose che non ho raccontato


Grazie a tutti per i commenti e per le e-mail che mi arrivano, grazie a mio fratello Bruno che mi ha lasciato un bellissimo commento e che mi incoraggia a scrivere.
Ci sarebbero tante tantissime cose da dire e da raccontare, il tempo è sempre poco e quando arrivo qui all’internet point non so da dove cominciare.
La vita qui sta cambiando in fretta, nel 2005 quando sono venuta la prima volta ho trovato un primo miracolo: Internet. Ora siamo tutti qui a sbuffare perchè è lento, ma fino al 2005 non c’era. Quest’anno un altro miracolo: il telefono. I cellulari continuano a non funzionare, ma il telefono pubblico c’è e funziona. E’ il primo anno.
Ci sono tante case in costruzione, ci sono molti più negozietti rispetto a tre anni fa. Ci sono anche due Hair dresser and massage. Le vetrine non promettono molto bene, sono piccole, sgangherate, l’interno è buio. Sono andata a chiedere per fare l’henne, costa 150 IR pari a 2 euro circa. Credo aspetterò di essere a Leh, perchè mi spiace perdere un pomeriggio dal parrucchiere qui.
Sono nate tante nuove guest-house e cominciano ad esserci turisti, specialmente ora, in agosto. Sono quasi tutti trekkers, ma ho visto un gruppo di Planet viaggi e un gruppo degli Argonauti, oltre ad Avventure nel mondo che manda i suoi gruppi da almeno 20 o 25 anni.
Ci sono dei campeggi, quello di fronte alla casa di Padma Youdol è il più carino. Ha un bel prato verde, ha fatto costruire intorno un muro in pietra a secco (come sono qui quasi tutti i muri), ha fatto costruire dei servizi: una toilette (con turca) una local toilette (con buco nel pavimento di terra) e una doccia !
C’è un gran fermento nella valle di Padum e soprattutto a Padum, ma questo rimane ancora un posto speciale, quindi se qualcuno, come ho visto dalle e-mail, vuole venire, può trovare qui un piccolo e faticoso paradiso ancora per un po’ di anni.

La casa di Dolma Lhamo, alcune cose che non ho raccontato:
Nella casa di Dolma vivono Tina ed Eliane. E’ la casa dove ha sempre vissuto Marc Damiens che qui veniva tutti gli anni, una grande e vecchia casa. Bella. Non ha i pannelli solari e quando manca la luce si sta al lume di candela. Io vado ogni mattina a fare colazione da loro: passo di fianco al chorten, attraverso il ruscello, passo di fianco ai campi di orzo ecc. L’ultimo pezzo è in salita, breve, ma sale molto e nonostante io sia qua a 3500 m dal 26 giugno, le salite continuano ancora a farmi venire il fiatone. Quando arrivo in cima alla salita ho un bel fiatone ed ho bisogno di respirare profondamente, ma è impossibile, devo stare in apnea, perchè nel tratto successivo, quello tra i chorten e il muretto mettono ad essicare lo sterco di yak che serve da combustibile e non c’è nulla di peggio che fare un bel respiro profondo e tirare nei polmoni l’odore caldo pungente dello sterco di yak fresco. Riprendo a respirare dopo ed entro in casa con il solito Jule Jule. Abbasso la testa per non battere una zuccata nella porta ed entro nel corridoio. Le mosche che volteggiano disordinatamente a mezz’aria, mi appaiono nere nella prima parte del corridoio e bianche nella seconda parte dove arriva un bel raggio di sole dall’ alto: bzzz bzzz bzzz

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