mercoledì 13 agosto 2008

Il ponte di Rizdong


Leh. Sono all’Internet Point vicino al nuovo negozio di Nazir sulla main road. Sono un po’ scomoda per la verità, perchè mi hanno ficcata sull’angolo di una scrivania, (già piccolina) su un portatile nuovo nuovo. Vedo bene le lettere, ma non riesco a mettere le gambe sotto il tavolo e sono su uno sgabello senza schienale.

Il viaggio di ritorno a Leh.
Partiti dall Ibex Hotel alle 6,50 su una buona jeep, con un ottimo autista. Alle 10.10 eravamo al Pensi-la. Il passo che è non è transitabile in inverno. Alle 12 abbiamo fatto una sosta pranzo alla guest house di Yuldo, nella piana di Rangdom. La guest house si chiama Zanskar Express. Abbiamo mangiato un chapati, un'omelette e dell ottimo Jo (lo yogurt naturale che si trova nelle doxa, le stalle all aperto), l’ultimo Jo.
Alle 17,30 eravamo a Sankoo, nella valle del Suru, in zona musulmana, dove ci siamo fermati per la cena e il pernottamento.
Ripartiti alle 7,30 del mattino alle 9,30 superavamo la squallida Kargil ed alle 11,10 eravamo a Mulbek, di nuovo in zona buddista. Il viaggio stava andando molto bene. Superati i passi del Namika-la e del Fotu-la alle 13,30 eravamo a Lamayuru, dove ci siamo fermati per una sosta pranzo.
La strada che scende da Lamayuru è ancora stretta e spaventevole, ma da Kargil a Leh ci sono lavori un po’ ovunque, la strada è stata allargata ed è quasi irriconoscibile, persino la bellissima vista sul fiume Zanskar che si immette nell’Indo non fa più lo stesso effetto, visto da una strada più larga e comoda fa meno impressione e questo è un peccato.
Lungo il percorso, come sempre, le jeep che si incrociano si affiancano e gli autisti si scambiano informazioni. Abbiamo intuito che c’era qualche problema, ma non abbiamo capito cosa fosse successo. Alla mia domanda: c’è qualche problema? c’è un ponte rotto? La risposta è stata may be.
Lungo la strada abbiamo incominciato a vedere camion e bus fermi, gli autisti a terra che bivaccavano. Arrivati alla valle di Rizdong il caos. Pieno di auto e camion fermi. Nella notte l’acqua si è portata via un ponte e la strada è interrotta. Arriva gente, il nostro autista contratta un po’ il prezzo e poi via. Vengono assoldati alcuni ragazzi che si caricano in spalla i nostri bagagli, attraverso un ripido sentiero si scende sul fiume e una improvvisata passerella ci porta dall’altra parte. Qui saliamo su un minibus, molto diverso dalla nostra bella jeep, ma che fare? Dobbiamo arrivare a Leh. E ci arriviamo, un po’ tardi, perchè il minibus viaggia molto lentamente, carico com’è sulla strada spesso dissestata per i lavori in corso. Arriviamo alle 19,30, molto stanchi ma sani e salvi.
Quest’anno il monsone ha di nuovo superato la catena dell’Himalaya, a Leh è piovuto molto quasi tutte le notti. Qui dicono che non è normale un'acqua così. In Zanskar è piovuto solo due notti, di giorno abbiamo avuto qualche acquazzone lieve e di breve durata, ma le giornate nuvolose sono state tante. Secondo me soffia un vento così forte che la pioggia non fa in tempo a cadere a terra, si asciuga prima.

Nessun commento: