venerdì 18 luglio 2008

La mia vita qui






Innanzitutto ringrazio gli amici della ghiacciaia di via Priocca che da lontano mi stanno aiutando, chi mi cura le piante in casa chi mi aiuta via Internet. Grazie Stefy, grazie Chiara. Grazie a mio fratello Bruno per i bei commenti, qui tutti lo conoscono e lo ricordano con piacere.
Sono entrata nel pieno della vita zanskara. Mi muovo lentamente, ma sono sempre in attività. La mattina mi sveglio verso le 6 e per le 7,30 vado a fare colazione da Dolma Lamo, dove abita Eliane, la presidente francese di AAZ. Non è lontano, passo intorno ad un chorten, rigorosamente sulla sinistra, attraverso un campo coltivato facendo attenzione a non bagnarmi i piedi nei vari ruscelletti che incontro, salgo una breve e ripida salita e passando ancora sulla sinistra di altri due chorten arrivo alla casa di Eliane . Jule le grido da fuori e intanto mi chino per entrare dalla piccola porta d’ingresso sempre aperta. Jule Jule, Jule Jule. Entro in un buio e stretto corridoio cercando di scansare le mosche, la prima porticina a sinistra è il gabinetto, dalla seconda si accede ad un appartamentino che è quello dove ha sempre abitato Marc Damiens. Un piccolo corridoio in fondo al quale c’è una vasca dove ci si può lavare e si possono lavare i piatti, una porticina sulla sinistra dà accesso al soggiorno/camera da letto e una porticina sulla destra dà accesso alla cucina.
Regolarmente prendo una zuccata attraversando una delle porte. Per tre o quattro volte mi ricordo di chinarmi, ma la quinta volta batto la testa. Ho già un bel bernoccolo. Non so come facesse Marc così alto!
Stamattina Eliane andava a Karsha, e sono andata a Padum, volevo incontrare Padma Yudol per cominciare a parlare dell’associazione delle donne zanskare.
Tornata alla mia casa (passando sulla sinistra dei chorten, facendo la discesa, attraversando il campo e passando ancora sulla sinistra del chorten), sono andata al ruscello a lavare i panni. Un ruscello, un pezzo di sapone, una pietra e via. Accucciata per terra come fanno loro.
Sul terrazzo della casa, che non è un terrazzo, ma è un cantiere perchè stanno costruendo un altro piano, ho teso la mia cordicella tra due muretti e ho steso i panni, poi sono partita.
Per andare a Padum impiego circa 20 o 25 minuti facendo la scorciatoia attraverso i campi. Camminare sui sentieri in mezzo ai campi di orzo è bellissimo. La prima parte non l’ho ancora imparata bene, ma per la seconda ho memorizzato che il sentiero si può imboccare all’altezza di un chorten rosa , si arriva a Padum al deposito delle bombole del gas davanti ad una casa con le finestre rosa e le saracinesche azzurre. Per strada incontro sempre uno dzo, per lo meno credo sia uno dzo, che è un incrocio tra una mucca e uno yak. E nero-nero ed è sempre lì che pascola, a volte c’è anche un vitello. Incontro contadini che vanno al lavoro e donne che accucciate per terra stanno tagliando a mano l’orzo.
I Jule Jule non si contano, qui si saluta tutti e tutti ti salutano. Nel mio percorso devo attraversare molti ruscelletti, normalmente si superano facilmente con un balzo, ce n’è uno solo che è al limite delle mie possibilità e ogni volta rischio un bagno, finora mi è andata bene.
Mi piace utilizzare il sentiero, mi sento una del posto.
Ho trovato la casa di Padma ho chiacchierato con lei fino alle 11,30 circa e di questa chiacchierata parlerò dopo. Sono andata a comprare il pane, poi ho ripreso il sentiero tra i campi per tornare a casa.
Sono arrivata a casa di Eliane alle 12,45 circa, lei è arrivata poco dopo. Ho preso una zuccata nella porta dal soggiorno al corridoio, poi ho lavato i pomodori, ho aperto una scatoletta di paté che i miei compagni di viaggio avevano portato dall’Italia per me, (e GRAZIE anche a loro) abbiamo mischiato un po’ di riso avanzato da ieri con i pomodori ed abbiamo fatto un insalata senza olio. Un po’ di paté con il pane dolce, un po’ di frutta: le ottime albicocche secche del Ladak, qualche melina, una banana, un thé e via.
Eliane è ripartita e io, a casa, mi sono scritta un po’ meglio gli appunti presi durante l’ incontro con Padma, ho bevuto un thé che il monaco, che vive nella mia casa, mi ha preparato, (o forse sono io che abito io nella suadi casa?) ho ripercorso il sentiero e sono tornata a Padum. Ora sono all’internet point. Devo comprare un po’ di riso e alle 6 ho appuntamento con Eliane per andare ad una riunione del Managing Committee (Comitato di genitori degli alunni della scuola) che si terrà qui a Padum al Kailash hotel. Non so dove cenerò, ma tornerò a notte fatta a Pibiting. Di notte non percorro i sentieri, troppo buio, troppi ruscelli, per la strada ci impiego un po' di più.
Normalmente vado a dormire verso le 9 - 9,30.
La casa dove abito è nuova, costruita da poco e, come dicevo prima, è ancora in costruzione. Le porte sono più alte di quelle della casa di Eliane, io abito al primo piano, c’è un corridoio e la mia stanza è a sinistra, poi c’è la cucina e un soggiorno, un’altra camera di fronte alla mia. Il corridoio è fatto ad L in fondo c’è il gabinetto con una turca e una lavatrice coperta di polvere, anche perché qui c’è sempre vento e la polvere filtra attraverso le finestre e si infila dappertutto.
Il proprietario, Tseten Dorjei, è a Kargil e non si sa quando torni. In casa abitano un monaco, un vecchio, che dorme al piano terra, il figlio del proprietario che avrà 8 o 10 anni e che vedo poco, perchè approfittando dell’assenza del padre non va a scuola ed è sempre in giro. A volte ho visto anche una donna, non credo dorma nella casa, ma l’ho vista spazzare il corridoio: Jule Jule, ma non so chi sia. Chi si prende cura di me è il monaco, mi porta il the la mattina e se sono a casa anche il pomeriggio. Mi raccoglie il bucato se io non rientro a mezzogiorno, perchè il pomeriggio si alza sempre un forte vento che solleva la polvere e porta via i panni stesi. Non so chi sia, ma Bruno mi ha suggerito che potrebbe essere l’altro figlio di Tseten Dorjei, quello che vive a Bangalore. Proverò a chiedergli.
Bene, si sono fatte le 17 vado a comprare il riso.
Della festa alla scuola parlerò dopo, si è svolta ieri ed è stata bella ed emozionante.

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