martedì 15 luglio 2008

Rocambolesco arrivo a Padum





Ho imparato un altra cosa: per chiamare un cellulare non bisogna fermarsi al primo tentativo, anche se da l’informazione di cellulare spento bisogna insistere 5, 6 o più volte.
Infatti parlando con Nazir gli ho detto che dovevo arrivare ad Alchi la mattina presto e che non ero riuscita ad avvisare Sonam del mio arrivo, perchè aveva sempre il cellulare spento. Mi ha detto di provare dal suo negozio ed ha fatto il numero più volte finché ha dato segnale di libero. Il problema è del satellite, bisogna insistere.
Ho avvisato Sonam che sarei arrivata ad Alchi per le 5,30 circa del mattino.
Quindi il giorno 13 partenza alle 3,30 del mattino con il manager del Manser.
Che bello viaggiare di notte in Ladak! Non lo avevo ancora mai fatto. Usciti da Leh il buio è completo, non si vede nessuna luce, ma proprio nessuna. La strada mi è parsa nuova, mi sembra di viaggiare in mezzo al nulla Un lungo tratto di strada pianeggiante, poi ripidi tornanti in discesa, attraversamento di torrentelli, deviazioni per lavori sulla strada, poi altri tornanti in salita, senza vedere nulla, solo pochi metri di strada davanti a noi. Qualche raro camion. Pian piano il cielo rischiara, arriviamo a Nimmu, poche luci fioche e qualche ombra sulla strada. Ma cosa fanno a quest’ora della notte? La vita in Ladak comincia presto. Arriviamo ad Alchi che è chiaro, sono le 5 del mattino. Il gruppo di Tina dorme ancora, io li aspetto alla guest house Potala nell’unico locale aperto : la cucina.
Il cuoco canterellando comincia a mettere l acqua a bollire , la cucina è piena di stoviglie, barattoli, scatole e sacchetti. Da una parte due grandi fornelli appoggiati su un solido ripiano, dalla parte opposta il letto del cuoco. Il pavimento è in cemento, un po’ sconnesso.
Parto con il bus del gruppone di Tina, siamo in 20. Incontro il mitico Sonam, l’autista del bus e l’aiuto autista.
La strada è pericolosa anche quando la si percorre con la jeep, con il bus è un'impresa dura, è terribile.
Incrociamo parecchie colonne di camion militari. Dobbiamo fermarci più volte per farle passare, sempre in situazioni molto difficili. Il pezzo peggiore è la nuova strada per Lamayuru: stretta, ripidissima e strapiombante. Procediamo con molta lentezza, arriviamo a Sanku verso sera. Il mio viaggio è durato 14 ore. Cena con riso e dal e a letto.
Dormiamo nelle camere del dormitorio statale, qualcuno sui letti altri per terra, le camere sono spaziose e stiamo in 6 in una camera doppia. Polveroso, ma accettabile. C’è un bagno in ogni camera, ma solo acqua fredda.
Partiamo da Sanku alle 6 del mattino per arrivare a Padum alle 7 di sera.
La strada è spaventosa, il bus è costretto a fare più manovre per superare gli stretti tornanti. Ogni volta che si incrocia un altro mezzo, uno dei due deve retrocedere fino alla prima piazzola, in modo da permettere all’altro veicolo di passare. Le retromarce in salita, sul bordo dello strapiombo non le ho contate. Dal finestrino spesso non si vede il ciglio della strada, ma solo lo sfasciume di pietrisco e il fiume impetuoso laggiù in basso. Non ho contato nemmeno le manovre avanti ed indietro per superare i tornanti. Un paio di volte abbiamo dovuto scendere, mentre Sonam e gli aiuti autista spostavano sassi per permettere al bus di superare una buca.
Poco prima di Ating abbiamo forato, la ruota è stata cambiata in una mezz’ora. Il viaggio è stato da brivido, ma molto bello. Il rumore gracchiante delle sospensioni del bus mi rilassava, mi piaceva viaggiare ad un ritmo cosi lento, cosi in sintonia con il paesaggio e con la vita qui in questo posto sperduto nell’Himalaya .
Siamo arrivati a Padum ben cotti. Cena con riso e dal, come ieri sera, come oggi a pranzo, come ieri a pranzo e sicuramente domani avremo di nuovo riso e dal.
Oggi c’è uno splendido e caldissimo sole.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Vi
BENVENUTA A PADUM !!!!
vorrei essere lì ancora, come l'anno scorso, e rivedere quella gente che ormai sono amici carissimi, Sonam Stobgays, Thinley, Seten Dorjay, Punchok Tashi, Tsering Tashi... Non so se il commento ti arrivi e se riesci a pubblciarlo ma lo mando lo stesso. Un caro saluto a tutti, Happy 20th Foundation Day. Coraggio Vi, nei ristorantini di Padum, sempre che i camion con i rifornimenti riescano ad arrivare dal Kashmir, ci sono squisitissimi risotti con verdure e altre prelibatezze!!!!!
ciao
julè julè
Bruno